L’alimentazione (input) e l’attività fisica (output) sono strettamente legate l’una all’altra. Nella società della sovrabbondanza, tuttavia, tendiamo ad assumere più energia di quella che riusciamo a bruciare sul lavoro, a scuola e nel tempo libero. Oggi il 20 per cento dei bambini è in sovrappeso e un quarto di loro è obeso. Se da un lato è comprovato che il sovrappeso in giovane età porta spesso al sovrappeso anche da adulti, dall’altro si riscontra un aumento dei disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia in età sempre più giovane. Appare quindi più importante che mai promuovere abitudini alimentari corrette già durante l’infanzia e insegnare ai bambini a preferire (e gustare) cibi e bevande che fanno bene alla salute. Per riuscire al meglio in questo intento è essenziale la collaborazione tra la scuola e i genitori. Al fine di promuovere l’attività fisica, favorire un’alimentazione sana e ridurre il consumo mediatico tra i giovani sono stati avviati molti progetti. Per ottenere i risultati sperati, tuttavia, non li si può attuare in versione light. Le attività devono essere proposte con la giusta intensità su un arco di tempo sufficientemente lungo (se possibile durante tutta la scuola dell’obbligo) includendo tutti gli ambiti di vita dei bambini (scuola, famiglia, tempo libero).